Tre pecore viziose

da Eduardo Scapetta

regia Giampiero Cubeddu

con Teresa Soro, Alessandra Spiga, Marina Serra, Chicca Sanna, Antonietta Toschi Pilo, Margherita Nurra,

Mario Lubino, Gaetano Lubino, Italo Delogu, Carlo Valle, Pasquale Poddighe, Alfredo Ruscitto e Gianni Sini

scenografia Giovanni Lubino, scenotecnica Scenosist

luci e fonica Marcello Cubeddu

Al centro della vicenda Agniru, Brotu e Fortunato, dominati dalla prepotente personalità di Mariantonia, donna autoritaria, moglie del povero Fortunato, sorella di Brotu e zia di Agniru che, fatto non secondario, detiene i cordoni della borsa. Tutta la famiglia è mantenuta da lei. I nostri tre eroi si fingoni scapoli per correre la cavallina con delle donne o presunte tali alle quali fanno credere di avere serissime intenzioni di matrimonio. Le tre fidanzate organizzano in onore dei tre una festa per farli incontrare e conoscere, naturalmente all’insaputa dei tre. Dopo un alterco alquanto violento raggiungono un accordo. Tutto sembra rasserenarsi quando irrompe sulla scena l’ex fidanzato di Dominichina, una sorta di gagà violento che minaccia di mandare tutto a rotoli se la sua ex non torna con lui. Da qui si dipanano una serie di equivoci e colpi di scena dall’esito esilarante.

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