Miseria e nobiltà
(2017)
di Eduardo Scarpetta
adattamento e traduzione Compagnia Teatro Sassari
regia Giampiero Cubeddu
coordinamento scenico Alfredo Ruscitto
con Teresa Soro, Alessandra Spiga, Marta Pedoni, Pasquale Poddighe, Andrea Riccio, Ignazio Chessa, Michelangelo Ghisu,
Mario Lubino, Claudio Dionisi, Emanuele Floris, Paolo Colorito, Alfredo Ruscitto, Clara Farina, Elisabetta Ibba e Gianni Sini
scenografia Vincenzo Ganadu, costumi Sartoria Estire - Moda e Design
luci e fonica Marcello Cubeddu
La trama è nota e l’adattamento del testo alla realtà sassarese nulla toglie alla felicissima commedia di Scarpetta, scritta nel 1887. La commedia ha come protagonista Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, perennemente senza soldi, che vive con la compagna Luisella, il figlio Peppiniello e l’amico Pasquale, anche lui poverissimo, Concetta, moglie di Pasquale e lo loro figlia Pupella. La trama ruota attorno all'amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano Semolone, un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Ottavio Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Invece il padre di Gemma, Don Gaetano, apprezzerebbe molto un matrimonio che nobiliterebbe la sua famiglia.
Eugenio si rivolge quindi allo squattrinato Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. La situazione si ingarbuglia poiché anche il vero Marchese Favetti è innamorato della ragazza, al punto di frequentarne la casa sotto le mentite spoglie di Don Bebè. Il figlio, scopertolo e minacciatolo di rivelare la verità, lo costringerà a dare il suo consenso per le nozze.
foto di Michela Leo