In Ginocchio

di Leonardo Sole

regia Marco Spiga, 

con Alfredo Ruscitto, Mario Lubino, Paolo Colorito, Michelangelo Ghisu, Alessandra Spiga, Antonietta Toschi Pilo, Margherita Nurra.

Ad un anno dalla morte, avvenuta improvvisamente il 24 febbraio 2014, la Compagnia Teatro Sassari rende omaggio a Leonardo Sole rappresentando due suoi lavori: uno inedito dal titolo “In ginocchio” ed un riallestimento” Il grido dell’erba”.
Con Leonardo se ne va uno degli intellettuali più creativi della Sardegna. La sua drammaturgia è profonda e ricca di analisi strutturali che generano forti emozioni di matrice intellettuale permeate d’ironia.

“In ginocchio” è ambientato in un paese limitrofo a Sassari di atavica tristezza. Un nido di poiane in cui donne e uomini intristiscono per l’uniformità del lento cadenzare di un vissuto claustrofobico. Una comunità dominata dalla morte e dal peccato, in cui un prete demiurgo stabilisce i confini tra il bene ed il male, somministrando penitenze d’indicibile crudeltà, senza nessuna via di scampo, negando a tutti l’assoluzione. Un paese in cui aleggia lo spettro della morte, dove, secondo il codice sinistro del luogo, il peccato più grave è quello di essere vivi. Tutto ciò è descritto con una matrice visionaria, una sorta di realismo magico. La storia si sviluppa nell’arco di vent’anni ed ha i connotati di un giallo antropologico in cui un commissario prossimo alla pensione, ritorna, apparentemente per rivisitare e rivivere i luoghi del suo passato, in realtà perchè legato all’ossessione di non aver risolto un omicidio avvenuto tanti anni prima, le cui indagini si erano concluse con un nulla di fatto. Al suo arrivo incontra un sacerdote, a cui lo lega una certa amicizia e al quale confida la sua ossessione, cioè quella di non aver risolto il caso. Durante il suo soggiorno ripercorre attraverso il filo della memoria gli interrogatori a cui aveva sottoposto gli abitanti del luogo cercando di ricordare quegli indizi, quelle risposte, spesso reticenti, che gli possano permettere d’individuare il colpevole, o i colpevoli. Alla fine, grazie a un fatto drammatico che accade durante il suo ultimo soggiorno, riuscirà a scoprire l’assassino che, come nei gialli più riusciti, è il meno sospettato e sospettabile.

foto di Michela Leo

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