Il Natale degli Ultimi


rappresentazione teatrale itinerante sulla Natività

drammaturgia Emanuele Floris

regia Alfredo Ruscitto

con Mario Lubino, Teresa Soro, Alessandra Spiga, Chicca Sanna, Alessandro Gazale, Marina Serra,  Michelangelo Ghisu, Andrea Garrucciu, Pasquale Poddighe, Antonietta Toschi Pilo, Gianni Sini, Paolo Colorito, Margherita Nurra, Davide Doro e Simone Azzu

con la partecipazione del Cuncordu di Castelsardo, Su Coro de Nulvi e I Percussionisti del KonKoBa

Ispirata alla tradizione del Natale e ai personaggi raccontati dallo scrittore napoletano Giambattista Basile nel “Cunto de li cunti” e al Cimbelino, opera del genere Romance di William Shakespeare.

E’ una rappresentazione a più voci coerente con la tradizione autenticamente popolare e prosaica dell’Avvento, ma slegata dalla visione agiografica della chiesa; un viaggio che ci conduce nel cuore delle leggende popolari. Storie favolose legate ai miti e alle credenze popolari che costituiscono l’elemento vivo, virtuale, onirico e teatrale del presepe.

Lo spettatore potrà conoscere i personaggi e le figure tipiche che fanno parte della tradizione iconografica del natale, come l’anima del pezzente che si muove, non visto, tra le conoscenze della sua vita e solo alla fine si scoprirà passeggero in questo mondo. La donna della fontana che prese l’acqua dalla stessa fonte a cui attinse la Madonna quando le apparve l’Arcangelo Gabriele, che ritiene di non essere da meno per bellezza e santità di costumi e attende anch’essa l’Annunciazione. L’oste della taverna in cui si recarono Giuseppe e Maria  per cercarvi rifugio, affarista imbroglione che li cacciò in malo modo e la moglie che lo picchia con la padella per l’occasione perduta. Il pastore delle meraviglie detto anche lo scimunito del presepe, lo spaventato, colui che manifesta lo stupore muto di fronte all’annunciazione. Il marito adultero che soffre le doglie del parto (al posto dell’Immacolata) e si lamenta a causa dell’anima di Maria la polpettara, la cui funzione è quella di punire i mariti fedifraghi. Il farmacista costretto a chiudere bottega perché è nato il Salvatore che guarisce ogni malattia. La venditrice di paglia secca  che smercia la paglia del giaciglio del Bambinello spacciandola  come rimedio contro l’infertilità se  strofinata sulla pancia. Il nunzio, o colui che dà la notizia della nascita. I due ubriachi Ziu Sabino e Tanino, zio e nipote il cui unico interesse è il vino. E per finire Benino, il bambino dormiente del presepe che, salito con le sue pecore fin sopra la grotta, all’oscuro di quello che si svolgeva sotto, si addormenta e dorme durante il corso della rappresentazione, nonostante i continui tentativi di tutti i personaggi di farlo risvegliare.

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