Il Gatto Prigioniero

di Cosimo Filigheddu

regia Marco Spiga

con Mario Lubino, Teresa Soro, Alessandra Spiga, Alessandro Gazale, Alfredo Ruscitto, Michelangelo Ghisu, 

Pasquale Poddighe, Paolo Colorito, Alberto Lubino, Riccardo Piras, Federico Olia, Daniele Ara e Solferino Sodini 

scenotecnica Scenosist

 luci e fonica Marcello Cubeddu

Tra fantasia e realtà, tra storia e finzione, tra sogni e risvegli tragici, tra umorismo e dramma gli ultimi cinquant'anni dell'antico carcere sassarese di San Sebastiano. Cosimo Filigheddu li ripercorre attraverso le vicende del detenuto Martinez, che varca ancora ragazzo quelle mura nel 1966, durante i giorni della clamorosa evasione di Graziano Mesina, e ne esce ormai vecchio per finire nel nuovo carcere fuori dalla città. Lo accompagna in questo viaggio un popolo di personaggi che sembrano uscire dai sogni agitati di un uomo condannato a vivere nella condizione innaturale della prigionia: guardie pietose e aguzzini violenti, detenuti che nella degradazione scoprono il valore della dignità umana e altri che si lasciano cadere nella fossa accomodante della morte civile; e a vegliare su tutti due misteriosi personaggi uniti indissolubilmente, una strana infermiera e uno strano gatto orbo di un occhio, che non tutti possono vedere e che sembrano sapere di tutti ogni cosa sin dalla notte dei tempi.

Un popolo di prigionieri, perché che siano custodi o custoditi, ospiti o ospitati tutti, passata quella soglia, entrano in una dimensione diversa e lontana, la stessa che Sassari per un secolo e mezzo ha conservato nel suo centro senza conoscerne l'esistenza, tra i suoi palazzi e le sue strade trafficate, intuendone soltanto l'ombra cupa. Ed ecco l'amarezza, lo scherno e la rabbia: la scia di schiuma sporca lasciata a San Sebastiano dalla fuga di Mesina, che travolge il ragazzino Martinez appena arrestato per un omicidio; l'ingresso in carcere del grande attore Dario Fo, arrestato al cinema Rex durante il suo spettacolo di impegno civile, mentre una grande protesta guidata da Franca Rame scuote la città e travolge anche il carcere; l'esplosione di violenza avvenuta dentro San Sebastiano nel 2000, vista in una trasposizione onirica dagli occhi colmi di terrore dell'ormai anziano Martinez. E infine l'abbandono del vecchio carcere. Ma l'infermiera e il gatto non si muovono. Sono il genius loci di Sassari, devono restare a San Sebastiano per non morire. E Martinez andrà nel nuovo carcere da solo, privo dell'abbraccio protettivo della sua città.

foto di Michela Leo

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